La Coltivazione con Coltura Idroponica è ideale per tutte le piante da interno. Scopri come fare una idrocolture delle tue piante da appartamento.

È noto che le piante si nutrono soprattutto per mezzo delle radici; queste prendono dal terreno gli elementi organici e minerali che l’acqua ha disciolto rendendoli atti a essere assorbiti attraverso i vasi capillari.

Ma le piante emettono sia radici adatte a vivere in terra sia radici adatte a vivere in acqua, e in molti casi la coltura idroponica è più efficiente della coltura in terra, soprattutto per piante che richiedono abbondanti annaffiature. Infatti una pianta che va bagnata molto spesso comporta particolari attenzioni: il drenaggio del vaso deve essere ottimo per evitare che l’acqua stagni sul fondo e faccia marcire le radici, e i rinvasi debbono essere frequenti a causa del veloce impoverimento della terra provocato dalle abbondanti annaffiature.

Il processo di idrocoltura idroponica è un sistema favorevole ma solo a quelle piante che lo riescono a sostenere, e non tutte sono piante da idrocoltura.

Coltivazione Idroponica

L’idrocoltura, invece, consente alle piante di vivere, vegetare e moltiplicarsi con grande facilità assorbendo spontaneamente la giusta quantità d’acqua e di nutrimento. L’acqua naturalmente verrà via via arricchita degli ingredienti necessari con l’aggiunta di pastiglie fertilizzanti. Tutte le piante da interno che vivono bene in appartamento sono adatte alla coltura idroponica.

Molte di esse, per il loro particolare apparato radicale, hanno maggiore possibilità di successo. Si è parlato ampiamente delle piante tropicali e di come si nutrono nel loro ambiente naturale; tutte queste specie sono adattissime a essere coltivate in acqua. Forse ci si meraviglierà nel constatare che anche le Cactacee (cioè le piante grasse che vivono con una minima quantità d’acqua) si adattano bene alla coltura idroponica.

Questo è reso possibile da un’altra proprietà delle radici che consente loro di assorbire progressivamente la quantità di nutrimento indispensabile. Nella descrizione di ogni singola pianta verrà indicato se la. specie è particolarmente adatta a questa coltura. Si consiglia comunque, se si vuole avere un sicuro successo, di iniziare con una pianta appartenente alle Araceae, ad esempio il Pothos.

Le piante idroponiche che danno i risultati migliori sono tutti gli ortaggi tipo pomodori, cetrioli, peperoni e tutte le verdure a foglia verde insieme anche a qualche erba aromatica.

Quando Iniziare la Coltura Idroponica?

Per iniziare questa coltivazione idroponica è necessario che la temperatura sia elevata (20° – 22 °C) e costante. Perciò il periodo più propizio è l’estate. In questa stagione, infatti, quasi ogni pianta inizia un nuovo ciclo vegetativo e l’aria è calda e ricca di ossigeno. Ma è durante l’inverno che si passa più tempo in casa e si ha la possibilità di seguire queste colture.

Si aspetti allora la fine di ottobre o l’inizio di novembre, quando l’appartamento è ben riscaldato e non si verificano sbalzi di temperatura. Molte piante da appartamento, infatti, hanno un ciclo vegetativo ritmico, quasi continuo, intervallato da brevi periodi di riposo, e quindi anche in questa stagione si avranno buone possibilità di riuscita.

 

KIT per la coltura Idroponica

Per l’idrocoltura o coltura idroponica saranno necessari: un vaso di vetro, una griglia, dei sassi e, più avanti, le pastiglie fertilizzanti. Vi sono in commercio appositi vasi di vetro verde, in diverse misure, con un coperchio forato per il passaggio delle radici. Si potrà comunque usare qualsiasi vaso di vetro e sostituire il suddetto coperchio con una griglia; potrete costruirla da soli attorcigliando ripetutamente un sottile filo di ferro.

I sassi servono per tenere la pianta in posizione eretta, ma non sono strettamente necessari. Le pastiglie fertilizzanti (adatte all’idrocoltura) si trovano facilmente nei negozi specializzati. Queste pastiglie contengono tutti gli ingredienti necessari alla vita della pianta: azoto, fosforo, potassio, calcio, magnesio, manganese, ferro, rame, zinco e zolfo.

 

Tipi di Coltivazione Idroponica

Per iniziare la coltivazione con coltura idroponica si può procedere in due modi: facendo radicare una talea o usufruendo di una pianta già coltivata in vaso, immergendo in acqua le radici.

Idroponica da Talee

Per la talea tagliate, con un coltello molto affilato, un germoglio dell’anno precedente (cioè un rametto) che abbia almeno due germogli: se si possiede una pianta che ha perso le foglie basali e si vuole rinnovarla, si possono ottenere più talee, sia recidendo l’apice del fusto sia dividendo il fusto (ormai spoglio di foglie) in diverse sezioni, purché ognuna di esse abbia almeno 2 o 3 nodi.

Se potando una pianta, o durante il rinvaso, inavvertitamente si spezzano dei germogli non si devono gettare perché serviranno a produrre, con questo sistema, nuove piantine. Ponete queste talee, per 3 o 4 cm, in acqua a temperatura ambiente, senza aggiungere alcuna pastiglia. Dopo un paio di settimane o forse prima, si avranno le prime radici bianche e carnose che cresceranno rapidamente.

Da coltivazione in terra a coltivazione idroponica

Un poco più complesso è questo secondo sistema che richiederà ogni precauzione per non danneggiare le radici già esistenti. Scegliete innanzitutto un soggetto molto giovane (meglio, come si è detto, se appartenente alla famiglia delle Aracee). Bagnate ripetutamente la terra finché si riuscirà a togliete con facilità la pianta dal vaso. Ripulite le radici di tutta la terra immergendole ripetutamente, dopo aver tolto il grosso, in una bacinella contenente acqua a temperatura ambiente.

Rinnovate più volte I acqua finché le radici risulteranno perfettamente pulite. Districatele e fatele passare attraverso i fori della rete o del coperchio. E’ necessario che tutta la massa radicale sia armoniosamente distribuita nei vari fori in modo che la pianta abbia un giusto equilibrio, I sassi serviranno appunto a aiutare la pianta a prendere una forma eretta.

Se questa è a portamento rampicante, sarà necessario sorreggerla abbarbicandola a un bastone fissato in un foro della rete o del coperchio. Si raccomanda ancora una volta di introdurre nel vaso acqua a temperatura ambiente e di non aggiungere assolutamente le pastiglie fertilizzanti.

Occorreranno 15 o 20 giorni perché la pianta si adatti al nuovo modo di vivere e le radici si trasformino da terrestri in acquatiche. Dopo questo periodo si vedranno le vecchie radici staccarsi in lunghi filamenti e le nuove apparire bianche e carnose.

Cure per Idrocoltura

Il facile e razionale sistema dell’idrocoltura abbisogna di pochissime cure: da quando appaiono le radici, cioè dopo una ventina di giorni dalla posa in acqua, si aggiungono i fertilizzanti.

Per ogni litro d’acqua va aggiunta una pastiglia. E’ dunque necessario conoscere con esattezza la quantità d’acqua contenuta nel vaso perché una eccessiva quantità di fertilizzante sarebbe assai nociva. Una volta al mese si toglierà la pianta dal vaso, si cambierà l’acqua (sempre a temperatura ambiente), e si aggiungerà la giusta quantità di fertilizzante (sarà bene sminuzzare le pastiglie che si scioglieranno più facilmente nell’acqua).

Il vaso va posto in buona luce, a una temperatura media e costante e lontano da correnti d’aria e da fonti di eccessivo calore.

Si raccomanda di tenere le foglie sempre pulite (per consentire una buona respirazione) passandovi sopra una spugnetta umida almeno una volta alla settimana. Se l’acqua del vaso dovesse diminuire non avrete che da aggiungerne un poco per ripristinare il giusto livello.