Metodi e Consigli per coltivare pomodori: semina, trapianto, cura e crescita della pianta di pomodori con diverse tecniche.
Semina e trapianto al coperto o in piena aria
Grazie ai progressi realizzati negli ultimi anni nel settore della genetica agraria è possibile ora, anche per gli orticoltori dilettanti, coltivare ottime cultivar molto produttive sia in pien’aria sia in serra, con la certezza di un buon raccolto. Volendo coltivare pomodori al coperto è bene non seminarli troppo presto: le piante che soffrono per una temperatura troppo bassa necessitano di un lungo periodo per riprendersi.
La cura delle piante di pomodoro non è semplice, come in ogni ambito è necessaria conoscenza e ottime capacità, vediamo insieme alcuni consigli utili.
Bisogna dare molta importanza alla temperatura notturna della serra: per far germogliare i semi, è infatti necessaria una temperatura costante di 18-21 °C, con una temperatura minima notturna di circa 12 °C. Dall’inizio della primavera in poi o, con riscaldamento insufficiente, qualche settimana dopo si possono piantare i semi in una cassetta di terriccio con concime.
Questi devono essere distanziati fra loro di 4 cm e coperti con un sottile strato di concime. Innaffiate poco, polverizzando finemente, e mantenete il concime umido ma non inzuppato d’acqua, perché, in caso contrario, farebbe marcire i semi. Quando le piantine avranno messo le loro prime due vere foglie (dopo la coppia delle piccole foglie cotiledonari) rinvasatele in vasi da 9 cm contenenti ancora un buon terriccio concimato. Ricordiamo che le vere prime foglioline presentano già la forma di quelle della pianta completamente adulta.
Le piantine saranno pronte per essere trapiantate nella loro dimora finale quando saranno alte 20-25 cm, all’incirca verso l’inizio-metà maggio in poi sarà il periodo migliore per quando piantare i pomodori o meglio per quando trapiantare i pomodori. Se dovranno essere coltivate con sostegni è bene siano poste in vasi da 25 cm.
I migliori risultati si ottengono da piante in una serra su terreno naturale. Qui le piantine di pomodoro possono essere piantate direttamente nella terra che deve essere arricchita con buon concime o con letame ben maturo. E’ importante sotterrare il letame o il concime per tempo, di modo che il terreno si possa sistemare omogeneamente prima che si trapiantino i pomodori.
Se nella serra non vi è nessun tipo di riscaldamento, è meglio acquisire le piantine da un buon vivaista. In questo caso è necessario controllare che le piante abbiano gli internodi vicini, che siano ben cresciute e siano di un colore verde scuro. Trapiantate con molta cura le giovani piante nel letto preparato, di modo che il pane di terra che recano alla radice rimanga appena sotto il livello del terreno, ed innaffiatele bene usando una rosa molto fine. Le piante devono essere distanziate fra loro 40-45 cm.
Coltivare Pomodori in terreno riportato
L’inconveniente di piantare direttamente nella terra della serra sta nel fatto che questo terreno diventa presto contaminato (infetto, in termine tecnico), col rischio dello sviluppo di malattie che attaccano le piantine di pomodori. Per evitare ciò la terra dovrebbe essere asportata fino alla profondità della vanga ogni anno e quindi sostituita con terra nuova.
Comunque, un modo meno arduo per risolvere il problema è di coltivare i pomodori col metodo della coltura entro rivestimenti interrati. Bisogna rimuovere la terra fino ad una profondità di 15 cm e sostituirla con ghiaietta, cenere stagionata o torba: la ghiaietta è quella che dura di più. Se si stende un foglio di spesso polietilene al fondo dello scavo e attorno ai lati l’umidità sarà ben trattenuta e si richiederà una minore irrigazione.
I vasi senza fondo (normalmente in vendita presso ogni buon venditore di sementi) vengono sistemati sull’aggregato e riempiti con buon terriccio. Le piante di pomodoro sono quindi piantate in questi. Lo scopo di questo tipo di coltura è quello di far formare alle piante due gruppi di radici: uno nel vaso per la nutrizione diretta e l’altro nell’aggregato sotto il vaso per il rifornimento d’acqua.
Quando le piante stanno crescendo decisamente ed hanno spinto le proprie radici profondamente nell’aggregato, l’annaffiatura nei vasi dovrebbe essere interrotta, tranne quando si somministrano delle sostanze nutritive. Se l’aggregato è mantenuto umido le piante trarranno da esso tutta l’acqua loro necessaria. Usando questo metodo viene eliminato il pericolo di malattie originate dal terreno.
E’ palese che coltivare pomodori in serra risulti più impegnativo e necessiti di attenzioni in più rispetto ad altre soluzioni.
Coltivazione Pomodori iniziale in speciali sacchetti
Un terzo metodo è quello di coltivare i pomodori in borse di crescita. Queste sono dei sacchetti contenenti un preparato speciale per la coltivazione che vengono semplicemente posati sul terreno o sui ripiani della serra. I pomodori vengono trapiantati direttamente nei sacchetti attraverso delle aperture prefissate; la sola preoccupazione è quella di mantenere bagnato il preparato contenuto nei sacchetti.
Come sostenere le piante di pomodoro
Invece di impiegare una canna per ogni pianta, un buon metodo è quello di tendere un filo metallico da un capo al’altro della serra al disopra delle piante ed appena sotto il tetto. Dei ganci di filo zincato robusto devono essere conficcati nella terra a fianco di ogni pianta e dei pezzi di spago da giardino devono venire tesi dal gancio al filo metallico. E’ quindi facile, mentre la pianta cresce, assicurare lo stello attorno allo spago.
La scacchiatura delle piante di pomodoro
Praticamente tutti i pomodori da serra vengono coltivati con questo metodo artificiale che concentra tutta la crescita al fusto principale. Tutti i pomodori, infatti, se lasciati a se stessi, produrranno dei getti laterali cresceranno dando luogo ad altrettanti nuovi steli o rami sui quali potranno nascere frutti.
Questi getti laterali hanno origine all’ascella delle foglie, cioè là dove le foglie sono collegate al fusto. Adottando la scacchiatura, la pianta, privata tempestivamente di tali getti disordinati, produce frutti più precoci e migliori. Si possono staccare getti laterali prendendoli fra il pollice e l’indice della mano non appena spuntato e recidendoli con l’unghia; meglio però usare le forbice da uva appuntite e assai maneggevoli.
Coltivare Pomodori all’aperto
Vi sono tre metodi per la coltivazione e tre tipi diversi di piante: il pomodoro curato con la scacchiatura, quello nano e quello a cespuglio. Il pomodoro nano è un tipo distinto che si espande e produce dei getti laterali, che formano diversi steli. Nel pomodoro a cespuglio i frusti sono più numerosi e più flessibili e le piante, crescendo modestamente, formano un piccolo pseudo arbusto prostrato. Nè il pomodoro nano, nè quello a cespuglio sono datti alla coltivazione in serra.
Coltivare Pomodori in cassoni
Se si dispone di un vecchio tipo di cassone, col vetro inclinato, questo può essere usato per far crescere le piantine. E’ opportuno lasciare uno spazio di circa 30 cm fra le piante quando vengono sistemate. Si usi un buon terreno arricchito, come quello dei letti della serra, e si copra col coperchio di vetro finchè le piante non toccheranno il vetro stesso. Le piantine devono essere trapiantate a metà maggio e se le notti sono fredde, o si teme il gelo, bisogna essere preparati a coprire il vetro con vecchi sacchi, stuoie o qualsiasi altra cosa che impedisca la perdita di calore; bisogna però ricordarsi di rimuovere tali protezioni al mattino. Quando le punte delle piante cominciano a toccare il vetro, toglietelo definitivamente e mettete i sostegni alle piante. Se esse hanno avuto un buon avvio, ogni settimana di anticipo nello sviluppo è di importanza capitale.
La coltivazione di Pomodori senza protezioni
Le molti migliaia di piante di pomodoro, che sono vendute ogni anno per essere piantate all’aperto, sono state quasi tutte scacchiate. Per le piante che devono crescere e fruttificare senza alcuna protezione trasparente si scelgono le posizione più soleggiante e più protette. Una esposizione che guardi a sud, protetta da un muro o da una siepe molto fitta, è l’ideale. Un altro buon sito, spesso dimenticato, è l’angolo di un terrazzo soleggiato, che potrà accogliere alcune piante in grandi vasi o cassette. Se le piante debbono essere allevate all’aperto, dovrà essere dato loro un qualche riparo, mettendo qualche paletto sul lato nord e legando ad essi dei vecchi sacchi o dei fogli di materiale plastico.
E’ bene assicurarsi però che questa protezione sia stabile e che non venga buttata dal vento addosso alle piante. Sebbene tutti e tre tipi di piante possano essere coltivati all’aperto, le cultivar scacchiate sono normalmente preferite. Poiché la stagione di crescita per i pomodori all’aperto è relativamente breve, si dà per scontato normalmente che una pianta non porti più cinque grappoli di frutti a maturazione.
Cosi quando il fusto ha sviluppato due foglie oltre il quinto grappolino, è bene mozzare la punta che cresce strappandola con le dita. Si può anche usare il metodo di coltura in terreno riportato per coltivare i pomodori all’aperto. Più avanti si dirà come aver cura delle piante mentre stanno crescendo, come pure saranno date informazioni sui problemi che sarà possibile incontrare e su come far maturare i frutti.