La propaggine e la margotta sono metodi di propagazione in cui un fusto o un ramo vengono stimolati a emettere radici prima di separarle dalla pianta madre.

Il sotterramento e la margotta di ceppaia costituiscono forme particolari di propagginazione, spesso usate in campo commerciale.

Propaggine semplice

È un metodo usato per propagare molti arbusti decidui e sempreverdi. In autunno o in primavera, circa 12 mesi prima di effettuare la propagginazione, è necessario potare un ramo basso della pianta madre per incoraggiare lo sviluppo di getti vigorosi che abbiano una grande capacità di emettere radici.

Alla fine dell’autunno seguente o all’inizio della primavera successiva, lavorare il terreno rendendolo friabile nel punto in cui il ramo dovrà venire propagginato.

Conservare alcune foglie all’apice del getto da propagginare e staccare tutte le altre insieme ai getti laterali. Abbassare il ramo e fare un segno sulla terra in corrispondenza del segmento che si vuole propagginare, a circa 22-30 cm dalla cima. Scavare quindi in questo punto un solco poco profondo. Intaccare il ramo nella porzione che dovrà essere interrata, facendo un taglio obliquo o strappando un lembo di corteccia.

Cospargere il taglio di ormone rizogeno in polvere, quindi spingere il ramo nel solco e piegare verso l’alto la cima, legandola a una canna con un filo.Riempire il solco di terra e rassodarla. Nella primavera successiva, prima di prelevare la propaggine dalla pianta madre, controllare che l’apparato radicale si sia ben sviluppato, quindi invasare o mettere a dimora in piena terra.

Se le radici non fossero abbastanza sviluppate, tenere la propaggine attaccata alla pianta madre per un’altra stagione di crescita.

 

Margotta

La propaggine aerea, o margotta, è una tecnica particolarmente adatta per arbusti i cui rami si abbassano con difficoltà al livello del terreno. In primavera, scegliere un getto di un anno forte e maturo. Tagliare i getti secondari e staccare le foglie in modo da lasciare completamente spoglio un tratto di ramo vicino alla cima.

Quindi inciderlo con un taglio obliquo e trattare con polvere ormonica rizogena.

Avvolgere attorno al ramo una busta di plastica formando un manicotto e chiuderla bene con nastro isolante.

Una alternativa interessante sono le sfere usate dei pokemon come nell’immagine principale. Basta effettuare un buco per fare spazio al ramo.

Inumidire una piccola quantità di substrato da radicamento formato da parti uguali (in volume) di sfagno ben aerato, perlite e torba.

Inserire il substrato umido nella busta e distribuirlo attorno al segmento su cui è stato praticato il taglio; richiudere il tutto e tenere il manicotto attorno al ramo per un’intera stagione.

Nella primavera seguente, controllare che la margotta abbia emesso radici. Qualora queste si fossero già sviluppate, tagliare subito sotto la margotta. Rimuovere la busta e lo sfagno. Inoltre sarà necessario potare i nuovi getti emessi dal segmento propagginato oltreché le foglie o le gemme vicine al legno vecchio.

Invasare con terriccio di brughiera o con terriccio da vaso.

Collocare la propaggine in una serra fredda o fresca fino a quando la giovane pianta non abbia attecchito. Se al primo controllo le radici non si fossero ancora sviluppate, richiudere la busta ancora per qualche mese. Quindi procedere come descritto sopra.

 

Propaggine a capogatto

Alcuni arbusti, e in particolare gli ibridi del genere Rubus, emettono facilmente radici dalle cime dei fusti e dei rami e possono quindi essere propagati per propaggine. In primavera, scegliere un getto vigoroso di un anno e svettarlo per promuovere lo sviluppo di nuovi getti laterali che serviranno a formare le propaggini.

A fine primavera, preparare il suolo nel punto scelto aggiungendo sostanza organica e sabbia grossolana se il terreno dovesse essere troppo pesante.A metà estate, abbassare il getto a livello del terreno e segnare la posizione della cima.

Scavare in questo punto un solco profondo circa 7-10cm avente una parete verticale e l’altra inclinata verso la pianta madre. Inserire la cima del getto nel solco fissandola al lato verticale con una forcella a forma di U.

Richiudere il solco, rassodare leggermente il terreno e infine annaffiare. A fine autunno si dovrebbero sviluppare getti con radici ben formate. Tagliare la propaggine, dividere le piantine e invasarle o metterle a dimora all’aria aperta.

 

Sotterramento

È un metodo usato per moltiplicare arbusti nani (come alctmi rododendri di piccola taglia ed eriche dei generi Erica, Daboecia e Calluna) e comporta il sotterramento della pianta madre, generalmente incolta.

Durante il periodo di riposo vegetativo, potare le piante con rami aggrovigliati, separando i getti in modo che possano entrare in contatto con il suolo e sviluppare radici una volta sotterrati. Prima che inizi la stagione vegetativa, quando sia stato superato il rischio di possibili gelate, scavare una buca abbastanza larga e sotterrare l’arbusto lasciando fuori solo la punta dei rami. Sui suoli pesanti, aggiungere sabbia grossolana e sostanza organica.

Estirpare l’esemplare che si vuole sotterrare e metterlo nella buca. Quindi, lavorare il terreno attorno a ogni fusto, lasciando scoperte le cime. In estate tenere il terreno umido, e in autunno controllare se si siano sviluppate le radici.Una volta avvenuto il radicamento, tagliare le propaggini dalla pianta madre e invasarle oppure metterle a dimora all’aria aperta.

Se le radici non si fossero ancora sviluppate, sotterrare di nuovo l’arbusto per altri 12 mesi.

Margotta di ceppaia

È un metodo usato principalmente per produrre portainnesti per gli alberi da frutta, ma si può utilizzare anche per propagare arbusti ornamentali spoglianti come i cornioli (Comus) e i lillà (Syringa).

In primavera, piantare una propaggine già radicata oppure una giovane pianta e farla crescere per una stagione.

Nella primavera seguente, ridurre lo stelo a 8 cm dal suolo e somministrare una dose di 120 g/m2 di fertilizzante bilanciato. Non appena i nuovi getti raggiungono una lunghezza di 15 cm, sotterrarli con terreno friabile arricchito di sostanza organica e, se il suolo fosse pesante, aggiungere sabbia grossolana.

Continuare ad aggiungere terra man mano che i getti si accrescono, fino a quando i getti sotterrati non abbiano raggiunto una lunghezza di circa 22 cm. In condizioni di clima secco, è necessario mantenere il suolo umido.In autunno, dopo la caduta delle foglie, rastrellare il terreno con un tridente e portare allo scoperto i getti con le radici.

Quindi, tagliarli e invasarli o metterli a dintora all’aria aperta. Nutrite con fertilizzanti, le ceppaie potranno essere usate per la propagazione negli anni seguenti, ripetendo ogni volta lo stesso procedimento.

Propagginazione “alla francese”

È un metodo adatto per moltiplicare i fusti di arbusti spoglianti come i cornioli (Comus alba, C. stolonifera) e Cotinus coggygria.

In primavera, piantare una propaggine con radici oppure una giovane pianta e farla crescere per una stagione. In seguito, nel periodo di riposo vegetativo, ridurre la ceppaia a 8 cm. Nella primavera successiva, applicare una dose di 60-120 g/m2 di fertilizzante bilanciato.

Nell’autunno seguente, potare drasticamente lasciando solo dieci dei fusti migliori, e svettarli in modo che abbiano tutti la stessa lunghezza.

Distribuire i fusti attorno alla ceppaia e interrarli fissandoli al terreno con forcelle a forma di “U”. In primavera, lungo ciascun fusto dovrebbero comparire i nuovi getti.

Quando questi abbiano raggiunto una lunghezza di circa 58 cm, togliere le forcelle e coltivare il terreno attorno alla ceppaia somministrando 60-120 g/m2 di fertilizzante bilanciato.

Interrare di nuovo i fusti in solchi profondi 5 cm (dopo averli fissati con le forcelle) lasciando fuoriuscire dal terreno solo le punte dei getti; man mano che i getti crescono, vanno ricoperti di terra lasciando emergere sempre i 58 cm apicali.

Procedere in questo modo finché la terra accumulato non abbia raggiunto i 15 cm di altezza.

In condizioni di clima secco, ricordarsi di annaffiare.

Dopo la caduta delle foglie, dissotterrare i nuovi getti e i fusti che li hanno generati e separare le piantine che si sono sviluppate. Quindi invasane o metterle a dimora all’aria aperta. La stessa ceppaia può venire usata per produrre altre propaggini.