Esistono diversi sistemi di dosaggio e disinfezione per ottimizzare la qualità dell’acqua in piscina, eccone una panoramica delle principali tipologie.

 

Cloratori

Sono le macchine per il dosaggio del cloro, variano per caratteristiche e costi secondo la dimensione della piscina. Un tempo il dosaggio era manuale, con i rischi conseguenti da un eccesso d’impiego del composto come: irritazioni delle mucose, infezioni, microlesioni.

Oggi sono dotati di computer che dosano il composto chimico rilasciandolo a orari precisi e possono essere programmati. Altri funzionano tramite il principio dell’elettrolisi: l’immissione di energia elettrica nell’acqua che la trasforma chimicamente rendendola più pulita.

L’elettrolisi è molto usata perché elimina il fastidioso odore di cloro da vasca e pelle, inoltre l’acqua non irrita gli occhi e non intacca l’epidermide, soprattutto non scolorendo l’abbronzatura. Come accennato i dosatori mantengono costante e continua la quantità necessaria di sale.

Grazie a un sistema computerizzato, il dosatore può essere programmato e agire in maniera più efficace quando si sa che la piscina sarà utilizzata da più persone. Molti di questi sistemi danno anche la possibilità di controllare le acque reflue e il filtro a sabbia. I dosatori più ricercati sono persino autopulenti invertendo semplicemente la loro carica elettrica, processo necessario per evitare le incrostazioni calcaree.

In commercio esistono anche dosatori che immettono sali marini e altri tipi di essenze per dare all’acqua caratteristiche e odori diversi. In genere, questi sistemi antibatterici sono composti di leghe al titanio, dotati di un display per la programmazione e di un interruttore. Permettono in ogni momento di indicare quanto cloro sia presente in acqua. In caso di sovradosaggio, sono forniti di led di allarme che segnalano ciò che sta avvenendo.

Ozonizzatori

Un altro disinfettante per l’acqua è l’ozono. Rispetto al cloro ha il “difetto” di decomporsi rapidamente liberando ossigeno e quindi ossidando ciò che lo circonda.

È usato nelle piscine, ma per ora l’impiego maggiore è industriale ed è utilizzato per il trattamento delle acque alimentari e degli allevamenti ittici.

Molti dispositivi per piscina producono ozono con funzione di battericida per l’acqua.

Sono collegati al sistema di filtrazione delle acque e rispetto ai dosatori di sale costano meno e necessitano minor manutenzione.

Inoltre, sono molto efficaci, oltre a debellare tutti i microorganismi presenti uccidono anche quelli resistenti al cloro quali amebe, cocchi, funghi e alghe. Infine, l’ozono è un composto più naturale del cloro e quindi non presenta le controindicazioni per l’essere umano quali arrossamenti, irritazioni, lacerazioni. L’ozono funziona anche come stabilizzatore del pH.

Impianti a raggi ultra violetti

Un altro modo per pulire l’acqua della piscina è dotare il sistema di disinfezione di un impianto UV, in altre parole di lampade a bassa pressione che grazie all’emissione di raggi UV-C eliminano i microorganismi presenti in acqua. Infatti, le radiazioni ultraviolette modificano il DNA del batterio causandone la morte.

Le più impiegate sono lampade al mercurio incassate in una scocca di acciaio inox e termo isolate. L’unica controindicazione è che il sistema di filtrazione deve funzionare bene, essendo l’azione dei raggi a basso dosaggio e molto limitata, questo tipo d’impianto dovrebbe essere accompagnato da altri sistemi igienizzanti.