Come costruire un Giardino Roccioso? Costruzione, messa in posa della pietraia, di piante alpine e rupestri, alla cura e manutenzione dei giardini Rocciosi.

Impianto nelle fessure

Le piante alpine e rupestri possono avere difficoltà a radicare all’interno delle fessure, per cui conviene metterle a dimora durante la fase di allestimento del giardino roccioso. Nel caso di fessure già esistenti, per realizzare la buca d’impianto si potrà far uso di un semplice picchetto. Se possibile, impiegare piante giovani e con apparati radicali vigorosi; qualora si utilizzassero piante allevate in vaso, prima dell’impianto spuntare sia le radici che la parte epigea. Collocare all’interno della fessura una piccola pietra e coprirla con un po’ di terra, spingendo delicatamente le radici con un picchetto dentro la fessura; aggiungere poi altro terriccio, compattarlo, e infine coprire la massa radicale con un’altra pietra per ancorare la pianta in modo ancora più sicuro.

Cure successive all’impianto

Per proteggere dagli uccelli le alpine appena piantate, si possono usare reti o altri deterrenti; ogni tanto conviene rincalzare le radici aggiungendo terriccio. Al momento dell’impianto, apporre un’etichetta sulle piante o disegnare uno schema d’impianto in cui siano indicati i nomi dei singoli esemplari, da aggiornare ogni volta che vengono aggiunte, sostituite o messe a dimora nuove piante.

Come costruire una pietraia

Il sito va preparato come nel caso di un giardino roccioso, creando, se necessario, un sistema artificiale di drenaggio. Le superfici in pendenza non pongono problemi, mentre nei terreni pianeggianti è meglio tenere le pietraie sollevate e delimitarle con muretti o vecchie traversine ferroviarie. Le pietraie devono essere profonde almeno 30-40 cm, e vanno riempite per metà di breccia grossolana e per metà (in corrispondenza della superficie) di uno specifico terriccio per pietraie.

Prima di iniziare il lavoro, delimitare l’area prescelta con uno spago ben teso o con un tubo flessibile, e rimuovere le zolle erbose; predisporre quindi la base di breccia e ricoprirla poi con le stesse zolle capovolte, creando uno strato di spessore sottile, oppure con un telo di polipropilene dotato di fori per il drenaggio a intervalli regolari.

Completare l’aiuola aggiungendo uno strato di 15-20 cm di terriccio per pietraie e compattare il tutto. Annaffiare l’aiuola lasciandola assestare, riempire gli spazi rimasti vuoti con terriccio per pietraie, e quindi sarchiare la superficie con un rastrello.

Come mettere a dimora in una pietraia

L’emissione di radici è molto più difficile in una pietraia che in un giardino roccioso, in quanto il terriccio ben drenante tende ad asciugarsi prima che le piante riescano ad attecchire; diventa quindi fondamentale fare attenzione al momento dell’impianto e annaffiare in modo scrupoloso.

Gli apparati radicali ben sviluppati delle alpine cresciute in vaso non penetrano subito nel terriccio ghiaioso della pietraia, per cui conviene liberare delicatamente le radici di quasi tutto il terriccio (specie se a base di torba). Le radici nude vanno mantenute umide finché le piante non vengano collocate in una buca d’impianto. A quel punto bisogna riempire la buca con terriccio per pietraie, aggiungere pietrisco e annaffiare subito.

I terricci per pietraia sono molto drenanti, per cui è importante annaffiare le piantine regolarmente fino a che non abbiano emesso le radici. In natura, le specie tipiche delle pietraie presentano radici profonde per raggiungere la falda acquifera e le sostanze nutritive; così, una volta che abbiano attecchito, le piante possono sopravvivere per lunghi periodi anche senza ulteriori apporti d’acqua.

Rifinitura dei giardini rocciosi e delle pietraie

Una volta completato l’impianto, il giardino roccioso o la pietraia possono essere rifiniti con frammenti di roccia, pietrisco o ghiaia; il materiale dovrebbe essere il più possibile simile alle rocce usate per allestire il substrato d’impianto.

La rifinitura presenta i seguenti vantaggi: crea un ambiente più simile a quello naturale per le piante messe a dimora, attenua il contrasto con i massi utilizzati per creare il paesaggio roccioso, aumenta l’efficacia del drenaggio attorno ai colletti, inibisce la crescita delle erbe infestanti, trattiene l’umidità e protegge la superficie del suolo dalla costipazione in caso di piogge forti o adacquamenti.

Su un giardino roccioso, lo strato di rifinitura dovrebbe avere uno spessore di almeno 2,5 cm, mentre su una pietraia può essere anche di 2-15 cm, a seconda delle piante presenti; nella maggioranza dei casi, comunque, è sufficiente uno strato di 23 cm.

Abbeveratoi, vasche e altri contenitori

Le piante alpine , e rupestri hanno un’ottima resa decorativa in abbeveratoi e vasche, ma anche in tutti i contenitori che siano drenanti e protetti dal gelo. All’interno di questi, si può riprodurre un giardino roccioso in miniatura. È importante però scegliere un terriccio adatto e piante che abbiano la stessa velocità di accrescimento.

Tipi di contenitore

In passato, per le piante alpine e rupestri venivano impiegati vecchi abbeveratoi e vasche di pietra, ma ora i contenitori di questo tipo sono diventati rari e costosi, per cui vengono sostituiti con vasche smaltate rivestite di materiale simile al tufo calcareo o di finta roccia, oppure da contenitori in ceramica, vasi di terracotta e mastelli. In ogni caso è essenziale che i contenitori siano muniti di fori di drenaggio che consentano all’acqua di defluire liberamente all’esterno dopo aver bagnato la terra. Nei contenitori con il fondo non piatto, i fori di drenaggio vanno praticati nella parte più bassa.

Come rivestire le vasche smaltate

Le vasche smaltate dal fondo piatto possono assumere l’aspetto di contenitori di pietra se rivestite di materiale simile al tufo calcareo. Dopo averla ben pulita e asciugata, incidere la superficie della vasca con un tagliere, in modo che il materiale poroso possa aderire al fondo; per facilitare l’adesione, spennellare la superficie con un collante prima dell’applicazione.Il materiale poroso simile al tufo calcareo si può ottenere con 12 parti di sostituto di torba setacciato (o torba di sfagno), 1 parte di sabbia o pietrisco fine, e 1 di cemento. Aggiungere acqua fino a formare un impasto denso, e applicarlo con le mani (indossando un paio di guanti) all’esterno e all’interno della vasca e poi sul fondo, che verrà ricoperto di terriccio per uno spessore di 12 cm.